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Oggi si torna a parlare di legna e pellet con più forza e decisione, ma perché riscaldare le case con il calore naturale è vantaggioso? E soprattutto, perché scegliere il riscaldamento a legna e pellet è una scelta green? Scopriamolo insieme nella lista che vi proponiamo di seguito.
1. Legna, pellet e cippato, prima fonte di energia rinnovabile italiana per la produzione di calore
Oggi questi combustibili impiegati nel settore residenziale costituiscono la principale fonte energetica rinnovabile impiegata per la produzione di energia termica in Italia (7,7 Mtep) seguita dalle pompe di calore (2,5 Mtep). Un dato poco noto su cui riflettere.
2. Gli obiettivi di decarbonizzazione dell’UE
Le biomasse legnose, totalmente carbon-neutral, sono fondamentali nella lotta al cambiamento climatico generato da gas serra e CO2. Anche nel Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec) le biomasse rivestono un ruolo importante: il 53% dell’energia termica rinnovabile dovrà provenire da biomasse solide.
3. Riconversione green dell’economia e contrasto ai fenomeni di povertà energetica
La risorsa legnosa locale consente filiere corte sostenibili. Grazie all’uso intelligente della biomassa legnosa e alle reti di teleriscaldamento possiamo produrre energia termica per gli edifici e biocombustibili di qualità per stufe e caldaie, incrementando il potere di acquisto delle comunità montane.
4. Rispettare l’economia circolare con il principio dell’utilizzo “a cascata” del legno
I combustibili naturali sono prodotti a partire da residui agricoli e forestali o dall’industria del legno, e valorizzano gli scarti in ottica di economia circolare. E per produrre i biocombustibili si sfruttano segatura e residui legnosi prodotti durante la lavorazione industriale. Si tratta del principio di utilizzo “a cascata” del legno per il riutilizzo dei residui. Ad esempio, una moderna casa in legno con mobili di legno può essere riscaldata per 70 anni solo con questi scarti di lavorazione.
5. Proteggere boschi e foreste con la gestione forestale sostenibile
I boschi gestiti contribuiscono di più alla protezione del clima. Quando il legno si decompone in foreste non gestite correttamente, il carbonio e l’ossigeno si combinano per formare nuovamente CO2 nella stessa quantità di quella assorbita precedentemente dagli alberi. Una corretta gestione forestale influenza in modo significativo le emissioni di CO2 in atmosfera.
6. Salvaguardare la qualità dell’aria con apparecchi moderni e a basse emissioni
Attuando alcune strategie è possibile ridurre le polveri sottili prodotte dal riscaldamento a legna e pellet, ottenendo:
7. Il PIL nazionale: le imprese nella filiera sono un asset italiano
Il riscaldamento a legna e pellet è socialmente più virtuoso: secondo l’Austrian Energy Agency, per riscaldare una casa sono necessarie 23 ore di lavoro locale all’anno, mentre con i combustibili fossili scende a 3h/anno con il gasolio e 1,5h/anno con il metano.
8. Gli italiani amano l’energia naturale del legno
In Italia, la passione per legna e pellet ha radici antiche: la stufa a legna evoca il ricordo delle case di una volta. I dati di AIEL dimostrano che gli italiani continuano ad amare il riscaldamento a legna e pellet: il 25% delle famiglie italiane impiega biomassa legnosa per riscaldare gli ambienti della propria abitazione.
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